La creazione del “Centro lupi & ibridi”, unico del suo genere in Italia, ha l’obiettivo di informare e sensibilizzare sul problema dell’ibridazione per la conservazione del lupo appenninico (Canis lupus italicus), assicurando al contempo una vita il più possibile dignitosa e rispettosa del benessere degli animali che ospita. Nell’area faunistica potrete osservare sei ibridi tra lupo e cane.
DA DOVE VENGONO?
Gli esemplari, tutti fratelli e sorelle, erano stati catturati nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga nell’ambito del Progetto LIFE M.I.R.CO-Lupo (Minimizzare l’Impatto del Randagismo canino sulla Conservazione del Lupo), cofinanziato dall’Unione Europea, il cui scopo è conservare il lupo in Italia minimizzando la perdita dell’identità genetica della specie dovuta agli incroci con il cane. Tra le principali azioni previste dal progetto per limitare il potenziale riproduttivo dei cani vaganti e degli ibridi lupo-cane, oltre alla sterilizzazione dei cani, figurano la cattura e la sterilizzazione degli ibridi lupo-cane, poi rilasciati in natura ogni qualvolta possibile.
PERCHÉ SONO QUI?
Gli individui ora ospitati nel Centro erano stati catturati e sterilizzati a Giugno 2017 dai tecnici del Progetto M.I.R.CO-Lupo poiché membri di un branco ibrido, come confermato dalle successive analisi genetiche. Data la giovane età, tuttavia, non era stato possibile sterilizzarli e né procedere quindi al loro reinserimento in natura*. Per sopperire alla mancanza di strutture adeguate per il loro mantenimento in cattività presso il Parco Nazionale del Gran Sasso, su richiesta del Ministero dell’Ambiente sono stati quindi affidati all’Oasi WWF di Penne (PE), dove ora sono ospitati in un’area faunistica che ne permette la vita in condizioni di adeguato benessere, mantenendo insieme i membri della stessa famiglia.
CHE COS’È L’IBRIDAZIONE?
L’ibridazione è la riproduzione tra individui appartenenti a specie diverse oppure a razze diverse della stessa specie. In natura è un processo evolutivo frequente in piante e animali, ma quando è causato dall’uomo può costituire un problema. Lupo (Canis lupus) e cane (Canis lupus familiaris) appartengono alla stessa specie: l’uno è il progenitore selvatico dell’altro, domesticato dall’uomo a partire da almeno 12.000 anni fa (ma forse già da 30.000), ben prima di ogni altra specie animale o vegetale. L’ibridazione tra il lupo ed il cane non è certamente un fenomeno recente, e si è verificato in più occasioni durante la lunga storia della domesticazione del cane, facendo sì che molti lupi presentino piccole tracce di DNA di cane (così come tutte le popolazioni umane in Europa ed Asia portano ancora tracce di DNA di Uomo di Neanderthal da incroci avvenuti quasi 50.000 anni fa).
COME ACCADE?
Da un accoppiamento tra lupo e cane (più spesso, tra un cane maschio e un lupo femmina) nascono individui che non sono né totalmente lupi, né totalmente cani, ma che portano caratteri genetici e morfologici di entrambe le forme. Gli ibridi di prima generazione (F1), se nati in natura, sono in grado a loro volta di accoppiarsi con lupi, generando ibridi di generazioni successive, chiamati reincroci o back-cross (BC1, BC2, etc.). Questo fenomeno favorisce da un lato l’accumulo di varianti genetiche domestiche, probabilmente poco adattative alla vita in natura, all’interno della popo lazione selvatica, e dall’altro lato provoca la scomparsa di varianti genetiche selvatiche, evolute in migliaia di anni di selezione naturale, e responsabili degli adattamenti ecologici che oggi vediamo nel lupo. Questi processi, se particolarmente frequenti, nel lungo termine possono portare ad una perdita di vitalità delle popolazioni selvatiche, e mettere quindi a rischio la sopravvivenza della specie in natura.
COME RICONOSCERE UN IBRIDO?
Alcune caratteristiche dell’aspetto possono distinguere un lupo ibrido, in quanto rappresentano caratteri tipici del cane: ad esempio il mantello di colore nero, mascherina facciale assente, sperone su arti posteriori e unghie bianche. Queste caratteristiche morfologiche “anomale” possono essere evidenti, presenti solo in parte o anche del tutto assenti. Infatti molto spesso, quando si parla di ibridi tra lupo e cane, si intendono individui che hanno solo una piccola percentuale di DNA canino, diluito nel DNA di lupo selvatico, in quanto frutto di reincroci successivi tra ibridi di diversa generazione e lupi puri. Per questo alcuni individui con caratteristiche anomale sono geneticamente quasi indistinguibili dai lupi, rendendo il confine tra ibridi e ‘puri’ davvero sottile: combinando marcatori genetici e caratteristiche dell’aspetto, è possibile identificare con certezza solo gli ibridi più recenti (originati fino a 3-4 generazioni fa).
QUANDO AVVIENE L’IBRIDAZIONE?
Alcuni fattori ecologici e sociali possono favorire le relazioni tra cane e lupo, e quindi dare via al fenomeno, tra cui la presenza stabile di cani vaganti a densità elevate, la presenza ancora sporadica di lupi in territori di recente colonizzazione, o l’elevata mortalità causata dall’uomo nella popolazione locale di lupo, con conseguente rottura della coesione sociale dei branchi.
COME RIDURRE LA MINACCIA DELL’IBRIDAZIONE?
Il fenomeno dell’ibridazione può essere prevenuto prima di tutto con un’attenta gestione dei cani. È necessario che i proprietari di cani non lascino i propri animali liberi di vagare sul territorio. Inoltre bisogna combattere l’abbandono volontario che alimenta il randagismo, rispettando le leggi esistenti, in particolare l’iscrizione all’anagrafe canina, la sterilizzazione e l’apposizione di microchip sottocutaneo a tutti i cani. Ultima azione in or - dine di priorità è minimizzare il potenziale riproduttivo di ibridi di recente generazione, tramite cattura non cruenta, sterilizzazione (che non preveda la ca - strazione, ma solo la chiusura dei delle tube delle femmine o dei vasi seminali dei maschi) e successivo rilascio. Una volta in natura, questi individui proseguiranno la loro vita nel branco senza problemi e senza trasmettere alle generazioni successive le varianti genetiche di cane presenti nel loro DNA.
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